NG Primo Piano
NG Week-Ends
by Dario Bragaglia
January 20, 2025
Fughe d’inverno dal grigiore delle città: questa volta andiamo alla scoperta, piuttosto insolita, della Val Venosta. La più occidentale delle valli sudtirolesi che dalla conca di Merano con un lungo percorso, costeggiando le acque del fiume Adige, ci porta fino ai confini con l’Austria e la Svizzera. L’idea può essere quella di soggiornare in uno dei masi che offrono accoglienza ai turisti. Un modo per scoprire, assieme alle famiglie contadine, gli usi, i costumi e i prodotti artigianali di questa suggestiva area dell’Alto Adige.
Il sito dell’associazione Gallo Rosso offre una varietà di scelte per tutti i gusti di vacanza, dal maso più tradizionale a quello che strizza l’occhio al design con soluzioni di soggiorno all’avanguardia. Buona base per questo tipo di vacanza è Lagundo (Algund, in tedesco), località nelle vicinanze di Merano che si trova a pochi minuti dalla città e, al tempo stesso, è la porta d’accesso alla Val Venosta. Il vantaggio di soggiornare in un maso è che, a partire da un pernottamento, riceverete gratuitamente l’Alto Adige Guest Pass con cui si viaggia liberamente su tutti i mezzi pubblici (treni e bus) e su alcune funivie. Inoltre il pass consente l’accesso gratuito in molti musei.
Un grande benefit, perché la Val Venosta è percorsa interamente, fino a Malles, da una comoda linea ferroviaria con vetture dalle finestre panoramiche (Lagundo ha la sua stazione). E i vantaggi non finiscono qui: a Malles potrete salire liberamente sull’autopostale svizzero che vi porterà a Müstair in terra elvetica o, nell’altra direzione, sull’autobus diretto verso il Passo Resia, ai confini con l’Austria.
Dalle rive del lago di Resia, si ammira l’iconico campanile che spunta dalle acque. È quello che resta della chiesa di Curon, villaggio sommerso a seguito della costruzione della diga nel 1950. Oggi è uno dei simboli della Val Venosta, molto instagrammato e immortalato in diversi film e fiction televisive.
L‘uso dei mezzi pubblici, oltre che azione a sostegno di un turismo più green, è quanto di più disinvolto da sperimentare in Alto Adige. I trasporti funzionano molto bene e il concatenamento di treni, bus e impianti a fune ci permette di arrivare quasi ovunque in modo rilassante.
Cosa fare a Lagundo
Il Maso Gapphof è circondato da alberi da frutto (si coltivano le mele Royal Gala) e da un bel giardino con un laghetto naturale dove, nella bella stagione, ci si può bagnare. Offre tutte le comodità moderne con appartamenti attrezzati.
A colazione o in altri momenti della giornata si degustano i prodotti del maso o di produttori locali: uova, confetture di frutta (mele cotogne, albicocche, fichi, fragola, pesche, frutti di bosco), chutney, pesto, salsa di pomodoro, mele disidratate, succhi di mela biologici, sciroppo di fiori di sambuco, melissa, menta piperita, sottaceti, infusi. Mentre la stazione ferroviaria si trova a pochi passi.
Da visitare la chiesa parrocchiale di San Giuseppe, uno degli edifici religiosi in stile contemporaneo più belli dell’area alpina. Opera dell’architetto Willy Gutweniger, venne costruita tra il 1966 e il 1971 coniugando antico e moderno. Interessante, per altri aspetti, anche la visita alla Latteria Sociale di Lagundo fondata nel 1899. Ancora oggi, utilizzando il latte che arriva da masi di montagna situati fra gli 800 e i 1500 metri di quota, produce burro, yogurt, e formaggi di alta qualità.
Bellissima la passeggiata di circa 5 chilometri lungo la roggia di Lagundo con vedute panoramiche sulla Val d’Adige. Si attraversano boschi, vigneti, frutteti per arrivare, nella zona più protetta, in un’area quasi mediterranea, con palme, ulivi, cipressi. Una vegetazione che non ci si immagina di poter osservare al centro delle Alpi.
Cosa fare in Val Venosta
Tutte le fermate del trenino della Val Venosta, meriterebbero una sosta: Marlengo, Rablà, Naturno, Stava, Ciardes, Castelbello, Laces, Silandro, Lasa, Spondigna, Sluderno, Malles (verificare le possibili chiusure di alcuni tratti nel 2025 per lavori di ammodernamento).
Da Stava si raggiunge Castel Juval che ospita il Messner Mountain Museum (aperto da marzo a novembre), mentre Sluderno è dominato da Castel Coira
e nel centro del paese si visitano la chiesa gotica di santa Caterina e gli edifici affrescati. Imperdibile poi la visita a Glorenza, uno dei borghi medievali più belli d’Italia circondata dalle mura e con tratti porticati.
Le tradizioni del Carnevale
Nelle settimane che precedono la Quaresima, in Val Venosta si svolgono alcuni appuntamenti legati alle tradizioni carnevalesche. A Prato allo Stelvio il giovedì grasso va in scena l’antica usanza della Zusslrennen una coloratissima sfilata di Carnevale con i ragazzi del paese che si vestono con abiti bianchi decorati con fiori di carta e portano pesanti campanacci di oltre 20 chilogrammi appesi alla pancia.
Altrettanto suggestiva la tradizione degli Scheibenschlagen, il lancio dei dischi in legno incendiati (rito propiziatorio che conclude il carnevale) che si svolge nei giorni prima della Quaresima a Malles. Dischi grandi come il palmo di una mano vengono fatti prendere fuoco tenendoli con un bastoncino, per essere poi lanciati in aria. Si recitano rime tradizionali per scacciare gli spiriti del freddo e dell’oscurità.