NG Speciale Natale
NG Wines
NG Primo Piano
by Dario Bragaglia
December 30, 2024
Cinque vini particolari, cinque destinazioni: ‘Libiamo ne’ lieti calici ‘ (tanto per citare Verdi con La Traviata), al nuovo anno con bottiglie che giungono, cari amici, da località vicine e lontane. Vigneti, colline, paesi che abbiamo amato nel corso dell’anno che scorre via e che fra un anno (per restare in tema musicale e omaggiare il rimpianto Lucio Dalla) sparirà. E dove vorremmo fare tappa a breve… Che il brindisi, dunque, ci riporti alla mente bei ricordi o i sogni di un viaggio a venire.
Domaine de la Source, Nizza (Francia)
Pochi sanno che la capitale della Côte d’Azur ha anche un suo vino. A venti minuti dalla Promenade des Anglais, sulle colline che circondano la città nasce il Vin de Bellet, una delle più antiche denominazioni d’origine francesi, con oltre ottant’anni di vita. Una manciata di produttori continuano a tener viva la tradizione enologica nizzarda: piccoli appezzamenti di terreno che guardano il mare e la brulicante vita del litorale. Ma qui, sospesi fra cielo e mare, sembra di essere in un altro mondo. Il Domaine de la Source organizza anche degustazioni guidate: sarete accolti in un piccolo patio circondati da vigneti e ulivi e degusterete alcuni dei vini prodotti da questa azienda familiare: vini bianchi, rossi e ‘pétillants’. Le Bulles so Nice sono l’etichetta delle bollicine di Nizza, un metodo classico da uve Rolle in purezza. Ma la produzione è limitata e ogni anno bisogna correre per accaparrarsene qualche bottiglia.
Cascina Gilli, Castelnuovo Don Bosco (Asti)
Le colline fra Torino e Asti offrono scenari magnifici e inaspettati a mezz’ora dal centro delle due città. Cascina Gilli, in una suggestiva valletta appartata sopra Castelnuovo Don Bosco, è stata fin dal 1983 – per merito di Gianni Vergnano – capofila della rinascita del Freisa, il vino-simbolo di queste colline. Oggi la giovane squadra di cascina Gilli è guidata da Paolo, il figlio di Gianni, affiancato da Davide Gasperini e Federico Mussetto, con il supporto enologico di Gianpiero Gerbi. Ma sugli 11 ettari di vigneti nascono anche altri vini che meritano attenzione. Il Neuv (Albugnano DOC Superiore 549), da uve Nebbiolo, è un vino che esprime bene l’eleganza e la freschezza di un vitigno storicamente presente in quest’area dell’Astigiano. Per brindare c’è il Gilli Extra Dry, un vino spumante rosato da uve Malvasia di Schierano, altro vitigni tipico del territorio. Un vino che, per il suo equilibrio fra sentori floreali e giusta acidità si adatta sia al momento dell’aperitivo sia in abbinamento a piatti di pesce.
Boveri Luigi, Costa Vescovato (Alessandria)
Luigi Boveri è uno dei vignaioli delle Colline Tortonesi che è stato protagonista, negli ultimi trent’anni, della rinascita enologica di questi splendidi colli che si alzano verso l’Appennino Ligure. Siamo appena a sud di Tortona, la Val Grue e la Val Curone sono zone di confine, dove il Piemonte confina con la vicina Lombardia, la Liguria e l’Emilia. Rinascita da queste parti ha un nome ben preciso: Timorasso, il vino bianco che ha saputo scalare in pochi anni le vette delle classifiche specializzate e ha attirato l’attenzione della critica internazionale. Con la sua etichetta più prestigiosa, Filari di Timorasso, Luigi Boveri è da anni al vertice dell’eccellenza. Un successo confermato con l’attribuzione dei
Tre Bicchieri del Gambero Rosso 2025 per l’annata 2022. Sarà davvero una bella scoperta visitare la sua bella cantina, con terrazza panoramica sui vigneti, per una degustazione con o senza aperitivo. E acquistare una bottiglia top a meno di 30 euro con cui brindare alla grande. Sui 28 ettari della sua azienda, Boveri coltiva anche uve a bacca rossa da cui nascono ottime etichette di Barbera, Croatina e Bonarda.
Cantina di Venosa, Venosa (Potenza)
La Cantina Cooperativa di Venosa (circa 400 soci) è uno dei simboli, per qualità e quantità, dell’Aglianico del Vulture, il vino rosso simbolo della Basilicata. La zona è quella settentrionale della regione dominata dal Vulture, un vulcano spento alto 1326 metri. Ai suoi piedi, i suggestivi laghi di Monticchio circondati da boschi secolari, borghi e abbazie. In questa zona del Mezzogiorno, la viticoltura ha radici antichissime tanto che il verso “Nunc est bibendum ” (ora bisogna bere) si deve al poeta latino Orazio, nativo proprio di Venosa. La gamma dei vini della Cantina di Venosa è molto ampia. Il top della gamma è quella ottenuta da uve Aglianico in purezza come il Carato Venusio Superiore DOCG. Vino strutturato e potente, da invecchiamento, che si può abbinare a carni rosse e cacciagione. Per brindare ci sono gli spumanti (metodo Charmat) come il Virgola Brut da uve moscato 100%.
Bodegas Luis Cañas, Villabuena de Álava (Paesi Baschi, Spagna)
Siamo a circa un’ora d’auto a sud di Vitoria-Gasteiz, la bella capitale della comunità autonoma dei Paesi Baschi. Sul versante meridionale della Sierra Cantabria, una barriera montagnosa che protegge i vigneti dall’umido clima atlantico, si aprono i magnifici e sconfinati paesaggi della Rioja Alavesa, territorio di grande vocazione vinicola. Qui a dominare per i rossi, sono le uve di varietà Tempranillo: vini dal forte temperamento, maturati in legno, con prospettive di lunghi invecchiamenti. Nella regione hanno sede cantine famosissime, anche a livello internazionale, come Viña Real e Marqués de Riscal, con sedi ultramoderne progettate da archistar del calibro di Frank O. Gehry. Noi vi portiamo in una bodega un po’ più piccola, ma altrettanto importante: Luis Cañas, un’azienda giunta alla quarta generazione. Godetevi un bicchiere di Luis Cañas Gran Reserva (95% da uve Tempranillo, 5% di Graciano) dal Mirador, la postazione panoramica in mezzo alle vigne. Sarà il modo migliore per scoprire i mitici vini della Rioja, fiore all’occhiello dell’enologia spagnola. E tornare a casa con qualche bottiglia da aprire nelle grandi occasioni.