NG Week-end
NG Voyages
by Sonja Vietto Ramus
March 27, 2024
Il suo centro storico, scrigno prezioso di edifici in stile Liberty e richiami medievali, è racchiuso fra la fitta vegetazione che si propaga da un polmone verde – attraversato dal torrente Passirio – che rende questa località altoatesina una meta ideale in ogni stagione dell’anno, ma in particolare a primavera!
La sua posizione geografica, incastonata com’è in una conca soleggiata esposta a sud fra le valli Venosta, Passiria e d’Adige, e riparata dai monti del Tessa, da sempre ne condiziona fortemente il micro-clima che, mite e temperato, permette la crescita di piante tropicali e mediterranee, come le iconiche palme dal fogliame risplendente, un incanto a primavera, inatteso in una regione del nord come l’Alto Adige, più conosciuta per i suoi impianti di risalita sulle Dolomiti che per i suoi giardini e le passeggiate nel verde.
Per scoprire Merano non si può che iniziare da una bella e rigenerante passeggiata nel suo cuore più antico, quello adagiato alla sponda destra del torrente; mentre sulla sinistra si affaccia Maia Alta, il famoso quartiere residenziale della città di cura di Merano (Kurstadt) che si estende lungo la strada che porta ai giardini di Castel Trauttmansdorf. Più conosciuto col termine tedesco di Obermais, il quartiere pullula di eleganti dimore signorili. E’ sufficiente varcare il centrocittà da una delle tre porte, (Passiria, Venosta e Bolzano, tutt’oggi perfettamente conservate), per restare incantati alla vista delle facciate immacolate degli edifici, ricchi di ornamenti e realizzati in epoche differenti, caratterizzati da porte ad arco e splendidi bow-windows.
La via dei Portici – voluta nel XIII° secolo dal conte Mainardo II – è un lungo corridoio
di 400 metri, con colonne in pietra, che da piazza Duomo si snoda sino a piazza del Grano.
Su entrambi i lati, dietro le vecchie arcate, i negozi ne fanno la via dello shopping: già dal XIV° secolo, come ci racconta la guida Antonella Russo (per visite guidate ci si può rivolgere all’ufficio turistico cittadino in corso Libertà 45), la zona era nota per essere epicentro delle attività commerciali, tanto che ancor oggi si affacciano le vetrine di prestigiose griffe monomarca e boutique dedicate al fascino intramontabile del loden, abbigliamento intimo compreso.
Di fronte al duomo dedicato a San Nicolò, patrono della città e neanche a dirlo, dei commercianti (da vedere sono gli affreschi, il coro e l’altare), sorge l’antico edificio, un tempo sede della zecca cittadina, motore degli affari di quest’angolo di Tirolo. Naso all’insù, sul campanile della chiesa parrocchiale, che svetta per 83 metri, si notano diversi orologi: perché così tanti? Perché, quando in passato, le case porticate crebbero di numero, fu necessario posizionarne di nuovi, uno sempre più in alto dell’altro, in modo che l’ora fosse visibile da qualsiasi punto della città.
Dietro al duomo una scalinata ripida sale sino a raggiungere la passeggiata Tappeiner che dai suoi 380 metri di altezza regala una vista suggestiva su Merano e il paesaggio della val d’Adige. A volere questo sentiero di 6 chilometri che arriva sino in località Quarazze (Gratsch), fu il medico e botanico Franz Tappeiner, da cui prende il nome: adatto a tutti (il dislivello è di appena 110 metri), è una delle più belle passeggiate d’Europa. Da qui, dove crescono magnolie, fichi d’india, sugheri, cedri e agavi, alba e tramonto sono uno spettacolo sempre incantevole e il campanile sembra di sfiorarlo con mano.
Dalla passeggiata, con accesso diretto, c’è anche il giardino pubblico delle erbe aromatiche, allestito nel 2012 nel luogo dove un tempo sorgeva un vigneto: su cinque mila metri quadrati di terreno, piante officinali ed erbe di varie provenienze crescono rigogliose grazie, fra l’altro, alla posizione soleggiata. Chi lo desidera può procedere sino alla Torre delle Polveri, il cui nome lo deve proprio alla polvere da sparo conservata nel mastio del castello Ortenstein, andato purtroppo demolito, a differenza del torrione panoramico ancora esistente.
Scendendo dalla Tappeinerweg, opposta al torrente Passirio, s’incontra la Wandelhalle, edificio costruito durante la Belle Époque attorno al 1850. Nei decenni successivi, busti e targhe commemorative di meranesi meritevoli sono stati collocati qui e artisti famosi come Franz Lenhart e il contemporaneo Peter Demetz hanno contribuito a immortalare sulle pareti la bellezza del paesaggio altoatesino. Oggi la Wandelhalle, che ospita concerti e eventi sportivi, è anche luogo d’incontro per gli amanti delle belle arti.
E che dire del Kurhaus, anch’esso in stile Liberty, costruito nel 1874 e ampliato una quarantina di anni più tardi? Oggi, questo gioiello d’architettura, progettato a suo tempo come luogo di cure termali ma anche come spazio d’intrattenimento per gli ospiti, è il palazzo-simbolo di Merano: splendidi sono il foyer, la galleria e la sala da ballo, le stuccature e i decori in ferro battuto, la rotonda con la cupola e il celebre Tympanon che raffigura fanciulle danzanti. Tanto maestoso all’esterno quanto elegante negli interni, merita di essere visitato anche se lo si può fare solo in occasione di manifestazioni.
Per ultime (ma solo perché a precederle è la loro fama) le terme cittadine, a pochi passi dal centro storico, sulla riva sinistra del Passirio: ristrutturate nel 2005 in stile ultra-moderno dall’archistar Matteo Thun, presentano un complesso di 25 piscine fra interne ed esterne, più di due mila metri quadrati di sauna con la moderna MySpa, la terrazza panoramica; e propongono di rivivere la stessa sensazione di wellness una volta di rientro a casa, grazie a una allettante linea di cosmesi formulata con prodotti al 100% di origine locale (l’acqua termale, per esempio, è quella del vicino Monte San Vigilio). Di fronte all’ingresso principale, la grande piazza pavimentata in pietra arenaria, con giochi d’acqua e un piccolo bistrot.
E per i buongustai? Un tour a Merano non può certo escludere un assaggio della gastronomia locale: ecco allora l’occasione di una deliziosa pausa gourmet al Pur Südtirol (35, c.so della Libertà). In questo ‘emporio dei sapori‘, eletto a luogo simbolo dell’eccellenza dei prodotti altoatesini, si possono gustare dei deliziosi e insoliti toast (da non perdere quello alla mela e speck), oltre a zuppe fumanti di legumi, affettati di carne essiccata (come quella di cervo), plateaux di formaggi di ogni genere, serviti insieme a ‘corbeille’ di pane di segale. E l’immancabile vino che in Alto Adige scorre a fiumi….
Questo è ancor più vero per la regione di Merano e dintorni, dove vengono prodotti vini di fama internazionale, (ottenuiti da oltre venti varietà di cépage) come Pinot Bianco, Chardonnay, Sauvignon, Gewürztraminer, e ancora Riesling e Kerner.
Einkaufenlist in Meran: Pur Südtirol offre prodotti regionali come tisane, pasta, vino e formaggi; “The Monocle Shop“ offre prodotti di design alpino. Venerdì e sabato si svolge, invece, il mercato contadino nel centro di Merano.
Ulteriori informazioni: merano.eu/de; termemerano.it; suedtirol.info