A Tutto Sci
by Sauro Scagliarini
February 09, 2022
Ahimé! Se vogliamo davvero seguire i Giochi Olimpici Invernali di Pechino 2022, e vivere tutte le emozioni in diretta, senza avvalersi della funzione ‘registra’ della Smart Tv, (o dell’ ancora più comoda applicazione RayPlay) siamo costretti a puntare la sveglia in piena notte e fare zapping fra il canale RAI Sport e quelli di Eurosport. (Un motivo in più per cui vorremmo già essere proiettati su quelli di Cortina 2026, che, ne siamo certi, saranno in versione decisamente più ‘glitzy’).
Come accontentarsi delle sintesi del giorno ‘scodellate’ sullo schermo con tanto di commenti sciropposi degli ospiti presenti in uno dei tanti salotti televisivi improvvisati? Chiariamo sin da subito. A noi i “Giochi” piacciono molto se il commento è stringato, ridotto all’osso, e soprattutto se vissuto ‘live’ ovvero in diretta (magari seguiti in ‘streaming’ da un tablet posizionato accanto al guanciale, noi distesi sotto un bel piumone che fa tanto effetto ‘cocoon’) e anche se non facciamo follie per specialità come il curling (benché Amos Mosaner e Stefania Costantini siano arrivati sul gradino più alto del podio) o lo sci da fondo (con il recente argento conquistato da Federico Pellegrino) per tacere del bob o dello slittino, -sport ancora poco seguiti e ancor meno praticati- quando in ballo sul podio ci sono le tre medaglie più agognate, oro, argento e bronzo, degli sports invernali, scatta in noi spettatori, ma dall’animo sportivo, quel meccanismo inconscio di attrazione anche per altre specialità, se vogliamo distanti dalle nostre corde e dalle conversazioni al bar; a Giochi in pieno svolgimento, invece, scopriamo quanto sia facile ‘cadere nella trappola’ e seguire, magari con una birra in mano insieme agli amici, riuniti in salotto davanti allo schermo panoramico del televisore, l’apassionante torneo di hockey-su-ghiaccio o il salto dal trampolino.
Per le discipline dove gli azzurri sono protagonisti su quotidiani e TV per tutto l’anno scatta invece l’attesa più spasmodica: riuscirà Sofia Goggia (il cui dolore al ginocchio la perseguita) a riprendersi dall’intervento chirurgico dopo la bruttissima caduta a Cortina e competere alla pari con avversarie altrettanto forti per il titolo olimpico? Mentre i nostri due campioni, il liberista Dominik Paris nel Super G, e, Christof Hinnerhofer, nella discesa maschile, (già medaglia di argento e bronzo alle Olimpiadi di Sochi) non sono riusciti a salire sul podio. Ma, bando agli indugi, anche nelle altre discipline alpine abbiamo ottime probabilità di fare incetta di medaglie con diversi atleti sia nella categoria femminile sia in quella maschile.
Da non perdersi nemmeno le gare sul ghiaccio, sia la velocità che l’artistico, dove abbiamo ottimi atleti e tradizione olimpica di lunga data. E se altri saranno migliori lo spettacolo di queste discipline sarà comunque di altissimo livello. Anche per lo stile. La delegazione italiana veste una collezione di abiti griffati EA7, alias Re Giorgio Armani, fornitore della divisa ufficiale di tutti gli azzurri alle Olimpiadi di Pechino. Che non è quella sfoggiata in gara, ma è quella di rappresentanza, per le cerimonie di premiazione, ovvero di apertura e chiusura dei Giochi.
In cui spicca un curioso poncho tricolore da abbinare al formale abbigliamento invernale, un capo che ha reso più facile identificare la nostra squadra e che ha contrastato con le scialbe giacche della maggior parte delle squadre presenti più adatte per andare a passeggio nei boschi in cerca di funghi 
https://www.youtube.com/watch?v=6PgdVk8C57Y
https://www.youtube.com/watch?v=rVFGv-e8YQU