NG Cortina News
By Dario Bragaglia
Turin, November 19, 2020
Cortina e il cinema, o forse sarebbe meglio dire Cortina e le sue montagne nel cinema: una lunga storia che inizia addirittura nel periodo del muto, quando i registi tedeschi scoprono la “grande bellezza” delle Dolomiti. Fra questi, Arnold Fanck pioniere del cinema alpino, che vi gira nel 1924 “La montagna del destino” (Berg des Schicksals) in cui compare, come attore, Luis Trenker, nato a Ortisei nel 1892. Il nome – forse il più famoso – a cui sono legati molti drammoni e idilli cinematografici di ambiente montano prodotti fra le due guerre e che possono ricollegarsi al filone degli Heimat Film. Trenker ritorna sulle montagne ampezzane nel 1931 per il primo film girato come regista (assieme a Karl Hartl) “Montagne in fiamme” (Berge in Flammen) in cui è anche l’attore protagonista. Siamo già nel sonoro e il film racconta la storia, in parte autobiografica, di una guida alpina sud tirolese che allo scoppio della prima Guerra mondiale viene arruolata fra i Kaiserjager dell’esercito austro-ungarico e di un nobile italiano, suo cliente, a sua volta arruolato come capitano degli Alpini. I due si combattono, ma alla fine della guerra diventeranno amici e torneranno insieme sulle montagne. Il lungometraggio si segnala per le riprese in esterni molto ardite, forse uno dei primi film nella storia del cinema a portare le attrezzature così in alto e per le belle scene di arrampicata sulle crode dolomitiche ampezzane.
Un salto temporale di qualche decennio ed entriamo in un mondo che sembra distante anni luce da quello di Trenker. Siamo nel 1958 e a Cortina arriva Brigitte Bardot che nel 1956 aveva sparigliato le carte del divismo in “E Dio creò la donna” di Roger Vadim. In realtà l’attrice francese non è nelle Dolomiti per girare un film ma per un servizio fotografico commissionato da Paris Match. Però approfitta di quello che di bello gli offre l’inverno ampezzano, dal pattinaggio al curling, oltre allo shopping in corso Italia.
L’anno dopo, nel 1959, il prolifico Camillo Mastrocinque (lo ricordiamo regista di molte commedie di cassetta, alcune con Totò protagonista) gira “Vacanze d’inverno” con Alberto Sordi e Vittorio De Sica. Guarda caso il padre di quel Christian che diventerà uno degli attori emblematici del filone dei cinepanettoni a cui è abitualmente – e in modo un po’ riduttivo – legata l’immagine cinematografica di Cortina. Quei film vacanziero-festaioli che fanno il loro debutto nel 1983 con Vacanze di Natale, regia dei fratelli Vanzina. E che avranno altre due repliche nella conca ampezzana: Vacanze di Natale 2000 (1999) e Vacanze di Natale a Cortina (2011).
Ma riandiamo agli anni successivi al 1956, quando Cortina ospita le Olimpiadi invernali e comincia a costruire la sua immagine di località glamour che tutti oggi conosciamo. Tanto per fare qualche nome, tra gli anni ’50 e ’60, anche Ingrid Bergman e Clark Gable erano soliti frequentare Cortina d’Ampezzo insieme alle rispettive famiglie. Accanto alla stazione di sport invernali, emerge l’anima glamour, il côté chic e mondano che ha il suo centro in corso Italia, dove ormai si vedono passeggiare celebrities di tutto il mondo.
Dopo Sordi e De Sica, nel 1968 arriva Sergio Corbucci che trasforma le vette del Lagazuoi e del Falzarego in un remoto paesaggio dello Utah per un western di stampo crepuscolare come il “Grande silenzio”. Di tutt’altro genere, nello stesso anno, le avventure di Totò e Peppino De Filippo in “Letto a tre piazze”.
Sempre nel 1968 esce un film di cui Vittorio De Sica questa volta è il regista: “Amanti” non è certo fra i suoi titoli più citati, ma all’epoca fece molto scalpore la storia d’amore, nata sul set, fra Marcello Mastroianni (che era già sposato) e Faye Dunaway. La vita a volte si sovrappone al canovaccio cinematografico e le cronache raccontano di baci appassionati, ben oltre quanto richiesto dalle esigenze filmiche. Le location sono il centralissimo Hotel Ancora, le malghe di Fedarola, in località Dibona e il Rifugio Lagazuoi sul passo Falzarego.
A proposito di divine, come dimenticare gli occhi di Liz Taylor nel film “Mercoledì delle Ceneri”. Fa da sfondo alla vicenda di un’avvenente moglie annoiata che attende l’arrivo del marito (Henry Fonda) il Miramonti Majestic Grand Hotel, uno degli storici alberghi 5 stelle di Cortina. Qui la protagonista conosce l’amante di una notte, quell’Helmut Berger poi attore “apprezzatissimo” da Luchino Visconti. Altri scenari sono il rifugio Col Druscié sulle Tofane, ancora oggi meravigliosa terrazza sulla conca ampezzana.
Anche il cinema d’azione ha la sua parte ed è impossibile non citare Roger Moore nei panni di James Bond (“Solo per i tuoi occhi”) e Sylvester Stallone (“Cliffhanger”). Ci piace chiudere, scivolando un po’ sul tema della commedia, ricordando Claudia Cardinale e Peter Sellers impegnati sulle nevi ampezzane nella “Pantera rosa” di Blake Edwards.
Info: sul sito www.dolomiti.org tutti gli itinerari cinematografici a Cortina.