Events
by Dario Bragaglia
Turin, October 23rd, 2020
La mostra “Capa in color” visibile fino al 31 gennaio nelle Sale Chiablese di Palazzo Reale a Torino ci svela un lato meno conosciuto del grande fotografo, fra i fondatori dell’Agenzia Magnum, noto per i suoi reportage di guerra in bianco e nero. Gli anni di lavoro con le pellicole a colori iniziati fra la fine degli anni Trenta e l’inizio dei Quaranta, ci fanno scoprire, fra l’altro, un Robert Capa innamorato dello sci e ben inserito nell’ambiente glamour che frequentava le stazioni alla moda nel secondo dopoguerra. Una passione, quella per la neve, nata fin dagli anni dell’infanzia e dell’adolescenza sulle colline che circondavano la natia Budapest e poi durata tutta la vita.
Più tardi, probabilmente a partire dal 1939, Capa cominciò a frequentare ogni inverno la località svizzera di Klosters dove arrivavano personaggi del mondo del cinema e della letteratura di cui era amico. Nel 1948 su incarico della Magnum si reca a Megève, già allora alla moda nel bel mondo parigino, per documentarne l’atmosfera che a quell’epoca era ancora un misto di vita contadina e di atmosfere chic.
Altro incarico, alla fine del 1949 per la rivista Holiday che voleva raccontare la vita mondana nelle stazioni invernali di Austria, Svizzera e Francia. Per due mesi, Capa viaggia fra Zürs, Kitzbühel, St. Anton e Lech in Austria, Davos, Klosters e Zermatt in Svizzera, fino a raggiungere la stazione francese di Val d’Isère. Fra i personaggi incontrati ci sono Billy Wilder, Anatole Litwak, Howard Hawks, gli scrittori Irwin Shaw e Peter Viertel, la famiglia reale olandese. Ne nasceranno alcuni dei reportage più gioiosi, pieni di vita e di successo del fotografo destinato a morire pochi anni dopo, nel 1954, saltando su una mina mentre documentava la guerra franco-vietnamita.