Stile
by Albert Valloni
July 10, 2018
Eccole. Attese da tempo sono state svelate solo da pochi giorni le prime couture-sneakers firmate Louis Vuitton, non un semplice paio da marciapiede (lo s’intuisce dal tocco laccato della tomaia) disegnate da quel genio dello stile che è Virgil Abloh, il direttore creativo per la linea uomo della celebre maison francese, classe 1980, nato nel Ghana -sub-regione del West Africa– e per la cronaca, appartenente alla fiera tribù degli Ewe, quella raggruppata attorno alla regione del Volta.
In realtà l’unica tribù che conti davvero per questo personaggio cresciuto negli States dove ha ottenuto una doppia laurea in Ingegneria ed in Architettura frequentando l’università del Wisconsin, (un ragazzo che adora lo streetwear e la cultura rap ma che non è affatto uno sprovveduto in tema di fashion business) è la platea universale dei trend-setters, dove è assurto al ruolo di guru, e questo nei settori più diversi: dalla musica rap, (amico da tempo di Kanye West che ha incontrato durante uno stage lavorativo da Fendi a Roma, nel 2009, un sodalizio che continua tuttora) a una linea di mobili d’arredo disegnata per il gigante svedese Ikea (pensati per appartamenti e complessi residenziali) dal nome Markerad che in svedese vuol dire “dalla linea precisa, netta, ben definita“, sul mercato dal prossimo anno, inseguendo idealmente una rotta dello stile che giunge sino a Tokyo (non poteva certo trascurare la città dove i trends sgorgano), in cui non molto tempo fa ha presentato la linea di arredi ‘cool’ chiamati Grey Area. Mentre nel 2017, una collaborazione con Nike dal nome “The Ten” lo ha portato a stilizzare le scarpe in cima alla classifica delle più vendute dalla multinazionale americana. Ma Virgil Abloah è adorato dai suoi fan soprattutto per la griffe italiana Off-White (ovvero quella area grigia intermedia tra il bianco e il nero) che da qualche anno ha sfondato tra i giovani, anche per via della collaborazione artistico-stilistica con il rapper Kanye West.
Il celebre rapper americano era presente qualche settimana fa in prima fila alla settimana della moda parigina (vedi in basso il video) quando, nei giardini di Versailles, Abloh, alla sua prima collezione uomo per Louis Vuitton, è scoppiato in lacrime tra le sue braccia.
C’era molta attesa, in special modo da parte della stampa specializzata, per le sneakers versione deluxe che sarebbero sfilate in passserella, apparse poi sul sito Instagram @theimedsoussi, che parrebbe uno stretto collaboratore della maison. Di un grigio mettallizzato, evidenziato da striature di un blu elettrico, anche nel logo e nella linguetta, e nella parte alta della tomaia. Una sneaker molto ‘chunky‘, grossolana, madalle linee futuribili, come si evidenzia dalla suola ‘spessa’ (in tutti i sensi) pensata, forse, per un ‘trekking-urbano’, come lasciano pensare i ganci spaziosi in cui passano i lacci tubolari. Una scarpa che si direbbe uscire da un film come Blade Runner: ovviamente il prosieguo ambientato nel 2049!
(ha collaborato Matteo Tomaino).