Gourmet November 2, 2017
by Barbara Ronchi della Rocca
“Con la cottura ‘slow’ a bassa temperatura. E senza rimestarla. Una delle ultime tendenze, infatti, nella cucina, è quella di usare il meno posssibile il calore della fiamma, soprattuttto se alta, per non ‘stressare’ le proprietà nutritive dei cibi. Un rimedio che io adopero è quello di usare la crock-pot, una ‘pentola elettrica’ di cui sono una autentica fan, per cui diventa tutto più semplice anche insegnare alla più ‘disperata’ delle Housewives! “
Ad affermarlo con un certo entusiasmo è Claudia Fraschini, anima esuberante e dal talento poliedrico (è anche un’eccellente fotografa) di Cookin’ Factory, scuola di cucina in cui, oltre alle master-class, si organizzano corsi di ‘team-building’, ovvero l’arte di far squadra tra impiegati di una stessa azienda; un’esperienza, la sua, maturata agli esordi nella preparazione di catering e banchetti per matrimoni.
Lei, con una laurea in scienze politiche internazionali in tasca, non si sente per nulla a disagio a indossare un grembiule, (di solito preferisce le tonalità sobrie) e a maneggiare una panoplia di utensili da cucina degni di un ristorante cinque stelle, oltre a muoversi con una certa disinvoltura in quello che era un ex fabbricato industriale trasformato in un moderno loft dalle misure sconfinate (quello di via Savonarola, 2 m a Torino) pur di raggiungere il suo obiettivo: trasformare una semplice ricetta in un qualcosa di sublime.
Fosse solo un semplice piatto di polenta. Per cui la gente è disposta, pur di carpirne tutti i segreti, a pagare la ‘modica’ cifra di 55 euro (se l’iscrizione è fatta online) o di 70 euro se fatta sul posto.
C’è da dire che il piatto che verrà presentato questa sera da Cookin’ Factory, sarà degustato con tutti gli onori del caso, per esempio con un cinghiale brasato, marinato la notte precedente nel vino rosso e aceto (con cipolle, sedano, carote, alloro, cannella salvia e timo) e cotto per dodici ore. Servito con un Poggio delle Amarene, un barbera molto corposo.
Ma verrà anche illustrata (precedentemente) una singolare ‘lasagna” fatta con strati di polenta alternati a triangoli di zucca e funghi e cosparsa di béchamel, prima di metterla a gratinare in forno.
La versione ‘appetizers’ della polenta, sono invece, delle croccanti chips, oppure dei cestini ricavati tagliando la polenta a piccoli cilindri per poi essere scavati con un cucchiaino e riempiti di un’untuosa crema di gorgonzola oppure di fonduta e decorati al centro con un gheriglio di noce.
Infine il dolce, pressoché scontato, la morbida Amorpolenta dal giallo intenso campo-di-mais che si presenta a forma semi-cilindrica percorsa da archi, tutti da trasformare in invitanti e deliziose porzioni.
Ed ecco allora a sorpresa una ricetta curiosa che trasforma la polenta in un qualcosa di ancora più sfizioso del repertorio classico e che esce dal voluminoso ed esclusivo patrimonio di ricette di Claudia Fraschini
“Polentina con cipollotti, peperoni, zenzero e anacardi agrodolci”.
150 gr di cipollotti borretani, un peperone rosso molto carnoso, un pezzo di radice di zenzero, zucchero di canna, salsa di soia aceto di mele olio extravergine di oliva e di arachide. Polentina morbida
Sbianchire i cipollotti in acqua bollente salata. Scolateli tuffateli in una padella calda con un fondo di aglio olio evo con olio di arachidi con il peperone sbucciato e tagliato a striscioline. Unite anche lo zenzero tagliato a fettine dopo averlo privato della buccia e portate a cottura croccante. Aggiungete un cucchiaio di concentrato di pomodoro, spruzzate con dello zucchero di canna ( un bel cucchiaio), una spruzzata di soia e una di aceto , lasciate tirare la salsa e servite in cocottine con sotto un fondo di polentina gialla guarnendo con delle foglioline di erba cipollina e una granella di anacardi.