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Henry Moore sotto la cappa di Burberry!

 

 

by Albert Valloni

 

 

 

 

Il legame tra moda e arte, tra passato e presente, forme archetipe e stili più contemporanei, evocato a cicli alterni sulle passerelle, è ora fonte d’ispirazione anche per Burberry, illustre sartoria britannica fondata nel lontano 1856 ma non nuova a sperimentalismi, che ha raccolto in mostra una serie di cappe ispirate alla serie di sculture e di disegni del grande artista inglese Henry Spencer Moore, (1898 – 1986) visibili sino a sabato 9 aprile, nel flagship store di via Montenapoleone 12 a Milano nell’ambito della mostra The Cape Reimagined, in occasione della kermesse del Salone del Mobile 2017.

Capi preziosi a tiratura limitata  che provengono dalla mostra Henry Moore: Inspiration & Process allestita alla Makers House di Londra, protagoniste di un’esposizione itinerante che interesserà le metropoli di New York, Los Angeles, Shanghai e Dubai dove ogni tappa sarà caratterizzata da una originale selezione di pezzi unici.

Quelle esposte a Milano sono cappe di alta sartoria introdotte per la prima volta nella sfilata dello scorso febbraio. Ognuna è realizzata a mano, riflettendo lo spirito non solo dell’archivio di Burberry, di per sé molto esteso,  ma anche della Henry Moore Foundation. La collezione si ispira al lavoro e allo stile personale di Henry Moore, interpretando nelle silhouette dei capi, il legame eistente tra scultura e materiale, in un processo creativo teso a rafforzare le proporzioni dei tessuti. L’influenza dell’artista traspare dalla forma, dalla texture e dai dettagli delle cappe tutte realizzate a mano, nonché dalle vivaci stampe che richiamano i suoi disegni tratti appunto dall’archivio della Henry Moore Foundation.  

Non si sa quanto amasse la moda, Henry Moore, settimo di otto figli, nato da una modesta famiglia in cui il papà era minatore che doveva spesso lottare per contrastare la povertà e che ha voluto assicurare ai figli una certa educazione in modo che non avessero un duro lavoro manuale. Di certo Moore amava la leggerezza e la fluidità, come si osserva nelle forme sinuose delle sue celebri sculturee semi-astratte e dal grande formato ispirate ai corpi femminili e, pare,  al dolce movimento delle colline dello Yorkshire che hanno fatto da sfondo alla sua infanzia e alla sua gioventù. 

Guarda il video della sfilata di Febbaraio 2017: