Non ci sarà certo il tempo di annoiarsi quest’estate a Leukerbad, in Svizzera, nel ridente cantone Vallese, tra bagni termali (vanto della città sono infatti i suoi diversi impianti termali che risalgono all’epoca romana), presentazioni di libri, passeggiate letterarie oltre a pic-nics sull’erba allietati da readings di autori.
L’occasione propizia per chi insegue novità editoriali e approfondimenti sulla realtà contemporanea (che spesso sfugge all’interpretazione affrettata dei giornali), è appunto il XXI Festival della Letteratura, da venerdì 1 a domenica 3 luglio, a Loèche-les-Bains. Lontano dalle logiche di marketing e dai saloni del libro sempre più asfissianti e talvolta assordanti, immersi, invece, nella quiete delle montagne e di pascoli verdeggianti, si potranno scoprire le voci di ben trentacinque autori dalle nazionalità più diverse, (quindici quelle rappresentate provenienti da cinque continenti) chiamati a far parte di un programma mai così ricco di eventi.
Sarà questo un modo insolito e certamente più disinvolto per incontrare non solo autori di prosa e poeti (che non appaiono spesso nei salotti televisivi), ma anche filosofi, critici, e linguisti brillanti, quest’ultimi, chiamati a far parte della sezione “Prospettive” (colonna portante del Festival), in un alternarsi di incontri-happening scanditi dalle undici del mattino sino alla mezzanotte, e incentrati sul tema della contrapposizione tra saggio e reportage giornalistico.
Un tema particolarmente caro a Pankaj Mishra, uno dei personaggi forse più glamour del Festival, grande conoscitore e divulgatore dei fatti che scuotono il mondo orientale, (bello l’articolo sull’Indonesia pubblicato anni fa sul prestigioso settimanale New Yorker ), che sabato 2 luglio alle 17 interverrà alla Galerie St Laurent (uno dei primi bagni termali di Leukerbad oggi trasformato in galleria d’arte contemporanea) dove sarà possibile seguire le conversazioni in inglese e in tedesco.
Da non perdere poi l’incontro con autori davvero singolari, come il commediografo svizzero, Lukas Bärfuss, conosciuto non solo per firmare ‘pièces teatrali’ recitate in tutto il mondo, ma anche per essere un lucido osservatore della società contemporanea. A lui è affidata, non a caso, la riflessione su cosa sia oggi reale in un mondo in cui predomina la sopraffazione dei media.
Tra i giovani autori più corteggiati del Festival, ecco il tedesco Benedict Wells (Monaco, 1984), che ha esordito con Becks Letzter Sommer (L’ultima estate di Beck), la trama, ripresa poi in un film, è quella di un insegnante che riscopre la sua originaria passione per la musica attraverso un suo studente; intanto il suo terzo romanzo (non ancora tradotto in Italia) Fast Genial risulta da tempo nelle classifiche dei best sellers in Germania e Svizzera.
Chi invece si sente attratto dal dibattito (ormai quotidiano) sul mondo arabo e più in generale sull’Islam (e sul radicalismo islamico), ed è alla ricerca di un approfondimento autorevole, non si perda l’intervento di Youssef Rakha ( Cairo, 1976), uno degli autori più innovativi della sfera intellettuale araba. Il consiglio è anche quello di non lasciarsi sfuggire l’incontro con la scrittrice americana Deborah Feldman che con il suo romanzo Unorthodox, (dedicato alla più intransigente delle comunità ebraiche, quella assidica), ha avuto uno strepitoso successo di pubblico. C’è spazio naturalmente anche per l’immagine, con l’esposizione La Storia di Alessandro”, una suggestiva carrellata di fotografie, spunto di notevoli e talvolta dolorose riflessioni, che spaziano dal Vietnam all’Afghanistan, a cura di Daniel Schwarz (esposta alla Galérie St Louis).
Albert Valloni